Il primo semestre del 2025 si è chiuso per Stellantis con risultati finanziari negativi. I ricavi sono scesi a 74,3 miliardi di euro, segnando un calo del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato più critico riguarda la perdita netta, pari a 2,3 miliardi di euro. Secondo l’azienda, a pesare sul bilancio sono state le difficoltà del mercato globale e l’effetto dei dazi, stimato in 1,5 miliardi su base annua.
Nonostante questo quadro complesso, l’atmosfera all’interno del gruppo non è quella di una crisi. Il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa, intervenuto in conference call con gli analisti, ha parlato apertamente di un momento difficile ma anche di un’opportunità per riorientare le priorità aziendali.
Le parole di Filosa e l’inizio della riorganizzazione

Insediatosi ufficialmente il 23 giugno, Antonio Filosa ha subito avviato un percorso di rinnovamento. La sua linea è chiara: intervenire su ciò che non funziona senza rinunciare a ciò che Stellantis ha di valido. Nei primi interventi pubblici ha ribadito la convinzione che le criticità siano risolvibili, a partire dalla valorizzazione delle persone che lavorano nel gruppo e dalla qualità dei nuovi modelli Stellantis in arrivo sul mercato.
La riorganizzazione ha coinvolto i vertici aziendali, con l’introduzione di nuovi dirigenti chiamati a ricoprire ruoli di primo piano. L’intento è costruire un modello più reattivo e centrato sulle esigenze operative, in attesa del nuovo piano industriale Stellantis che sarà presentato all’inizio del 2026.
Nel frattempo, alcune scelte indicano già la nuova direzione: sono stati abbandonati i progetti sull’idrogeno, mentre sono tornati in gamma prodotti simbolici per la clientela, come il motore Hemi.
Modelli già lanciati e gamma in espansione

Nel corso del primo semestre, Stellantis ha immesso sul mercato diverse novità. Tra le più rilevanti ci sono le nuove generazioni di Citroën C3 Aircross, Fiat Grande Panda, Opel Frontera e Ram ProMaster elettrico. In parallelo sono arrivati aggiornamenti su modelli esistenti, tra cui Ram Heavy Duty, Citroën C4 e Opel Mokka.
La seconda metà dell’anno sarà ancora più ricca. Sono attesi dieci nuovi modelli Stellantis, alcuni dei quali sviluppati sulla piattaforma STLA Medium. Tra questi figurano Jeep Compass 2025, Citroën C5 Aircross e DS N°8, oltre alla nuova Fiat 500 ibrida e alla sportiva elettrica Peugeot e208 GTi.
Il mercato nordamericano vedrà invece il ritorno di due nomi storici: la Jeep Cherokee e la Dodge Charger, nelle versioni Sixpack con motore a combustione interna e Daytona a quattro porte. Tra i segnali più forti del nuovo corso figura il ritorno del motore Hemi da 5,7 litri, montato sul pick-up Ram 1500. Il nuovo Hemi, sviluppato in appena dieci mesi, ha raccolto diecimila ordini nelle prime ventiquattro ore.
Un rilancio costruito su base industriale

In un contesto globale difficile, Stellantis sceglie di non ridurre l’ambizione ma di ripensare l’organizzazione e l’offerta. La riorganizzazione interna, la centralità del prodotto e la definizione di un piano industriale Stellantis aggiornato saranno i tre assi su cui costruire la ripresa. Il gruppo scommette su una gamma più coerente con le aspettative del mercato e su una governance in grado di affrontare con lucidità le trasformazioni in atto.
Le scelte fatte finora indicano una volontà concreta di agire, in un equilibrio tra razionalizzazione e rilancio. Il secondo semestre e l’inizio del 2026 saranno il banco di prova della strategia impostata da Antonio Filosa.