In Italia, la patente B consente non solo di guidare automobili, ma anche alcuni motocicli leggeri. La normativa attuale permette infatti di condurre moto con cilindrata fino a 125 centimetri cubici, potenza massima di 11 kW e rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg, senza dover conseguire una patente di categoria A.
Questa norma consente una buona flessibilità negli spostamenti urbani. Molti scelgono infatti scooter o motocicli 125 per evitare il traffico, ridurre i consumi e trovare più facilmente parcheggio. Si tratta di una soluzione particolarmente apprezzata nei centri urbani, soprattutto da chi non ha intenzione di affrontare un altro esame per ottenere una patente A.
Limiti e condizioni
Chi guida con la patente B può circolare su moto 125 solo all’interno del territorio italiano. Nei Paesi dell’Unione Europea, la stessa regola non sempre si applica: in molte nazioni è obbligatorio avere almeno la patente A1, anche per moto di piccola cilindrata.
La limitazione riguarda anche la tipologia del motociclo. La patente B non consente di guidare scooter o moto con cilindrata superiore a 125 cc, né mezzi con potenza oltre gli 11 kW, nemmeno se vengono “limitati” elettronicamente. Per questi serve una patente A1, A2 o A, a seconda delle caratteristiche tecniche del veicolo.
Dipende anche dall’anno in cui è stata rilasciata la patente B
Patenti rilasciate entro il 31 dicembre 1985
Chi ha conseguito la patente B entro tale data può guidare qualsiasi motociclo, senza limiti di cilindrata o potenza, sia in Italia sia all’estero.
Patenti rilasciate tra il 1° gennaio 1986 e il 25 aprile 1988
In questo intervallo, la patente B permette di condurre qualsiasi motociclo, ma solo in Italia. Per guidare all’estero è necessario superare l’esame per la patente A.
Patenti rilasciate dopo il 25 aprile 1988
Per queste patenti l’equivalenza “patente B → guida motocicli 125” è quella vigente: solo motoclicli con cilindrata ≤ 125 cm³, potenza ≤ 11 kW, rapporto potenza/peso ≤ 0,1 kW/kg, e solo in Italia.
Cosa cambia con le moto elettriche
Anche le moto elettriche rientrano nei parametri della legge, purché rispettino i limiti di potenza nominale continua di 11 kW e il corretto rapporto potenza/peso.
Non conta la velocità massima, ma la capacità del motore e il tipo di omologazione. È quindi possibile guidare alcuni modelli elettrici con la patente B, ma serve verificare attentamente la scheda tecnica del mezzo.
Chiarimenti su “avere la patente da 2 anni”
Circola l’idea che occorra avere la patente B da almeno 2 anni per poter guidare una moto 125. In realtà, non è una condizione esplicitamente prevista dal Codice della Strada per l’equivalenza B → 125. Le fonti ufficiali ministeriali indicano solo i limiti tecnici del veicolo per cui l’equivalenza vale.
Molte fonti generaliste inseriscono la condizione “2 anni” come prassi o precauzione. Si tratta di una informazione che deriva dalle normative precedenti e che non è più attuale.
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