Con l’arrivo dell’estate e l’aumento del traffico nei principali aeroporti italiani, tornano a intensificarsi i controlli sui powerbank portati dai passeggeri. Dispositivi ormai indispensabili per chi viaggia, le batterie esterne sono diventate oggetto di verifiche sempre più severe. Il problema? In molti casi vengono ritirati anche quando sono perfettamente regolari.
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L’incidente che ha acceso i riflettori
China Southern Airlines flight CZ6850, an Airbus A320-251N, diverts to Hangzhou, China, after a fire developed in an overhead luggage compartment.
According to an airline statement, on May 31st, flight CZ6850 from Hangzhou to Shenzhen, a passenger’s camera battery and power bank… pic.twitter.com/NpWyKTQZqG
— Breaking Aviation News & Videos (@aviationbrk) June 1, 2025
Il 31 maggio un volo della China Southern Airlines è stato costretto a rientrare all’aeroporto di partenza dopo l’esplosione di un powerbank all’interno della cappelliera. Nessun ferito, ma tanta paura e un precedente che ha contribuito ad alzare il livello d’allerta, anche in Europa.
Un episodio simile era già accaduto a marzo su un volo della Hong Kong Airlines, con esiti analoghi, ed ancora sempre in Cina qualche anno fa.
Cosa dice la normativa internazionale
Le regole sono contenute nel regolamento IATA Dangerous Goods Regulations, aggiornato ogni anno per tutelare la sicurezza a bordo.
Stabilisce che i powerbank possono essere trasportati solo nel bagaglio a mano, mai in stiva. Inoltre:
- fino a 100 Wh: trasporto libero, senza autorizzazioni.
- tra 100 e 160 Wh: serve approvazione della compagnia.
- oltre 160 Wh: trasporto vietato in cabina e in stiva.
Il problema dei controlli
Molti viaggiatori si vedono sequestrare i powerbank anche se rispettano il limite dei 100 Wh. Il motivo? In genere sui dispositivi è indicata solo la capacità in mAh, un valore fuorviante se non si conosce la tensione nominale della batteria. Ecco perché spesso i controlli di sicurezza operano valutazioni errate, ritirando powerbank perfettamente in regola.
Alcuni passeggeri raccontano episodi avvenuti a Linate e Malpensa, dove addetti alla sicurezza hanno confiscato powerbank senza che fosse possibile dimostrarne la conformità. I dispositivi, regolari, erano però privi della dicitura chiara in Wh, e le spiegazioni tecniche sono risultate inutili nel caos dei controlli.
Come calcolare i Wh
La formula è semplice: Wh = (mAh × V) / 1000. La tensione di riferimento, solitamente 3,6 o 3,7 volt, dipende dalla chimica delle celle. Ma produttori e rivenditori non indicano questo valore chiaramente. Neppure nei manuali. La conseguenza? Anche powerbank da 20.000 mAh, che equivalgono a circa 74 Wh, vengono scambiati per dispositivi oltre soglia.
Serve uno standard visibile
Oggi l’indicazione “airline safe” non è obbligatoria, e sui dispositivi manca un bollino riconoscibile.
Senza un’etichetta leggibile in pochi istanti, i controlli resteranno arbitrari e continueranno i sequestri ingiustificati. Con un danno per chi viaggia e una confusione che nemmeno gli operatori sembrano in grado di gestire in modo uniforme. Nel frattempo, qui la nostra lista delle 10 cose da portare in aereo per viaggiare comodi.